ISTITUTO STATALE D’ARTE – POTENZA  CORSO  DI  PROGETTAZIONE

PROF. LUIGI ALBANO

 

valore estetico

 

L'estetica è nata un tempo come scienza delle re­gole che guidano la percezione sensibile.

(Baumgarten)

 Non è così semplice mettere assieme la parte artistica con la parte tecnica nella pro­gettazione di un oggetto.

Gli ingegneri con­siderano la parte tecnica come essenziale e autosufficiente (e in certi casi va bene), gli artisti si sentono capaci di progettare qua­lunque cosa senza conoscere la tecnica ma seguendo esclusivamente l'impulso naturale dell'arte (e in certi altri casi può andar bene). Dipende sempre dalla percentuale di logica e di estetica che occorre in ogni caso.

In una bicicletta l'estetica deriva dalla logica; in una pittura infantile non c'è tecnica.

Molti oggetti d'uso quotidiano potrebbero però essere più “giusti” potrebbero avere il rapporto tra logica delle funzioni ed estetica in perfetto equilibrio e non, per esempio come nel caso di questa mezza auto­mobile a un cavallo.

LA MATERIA GIUSTA PER OGNI OGGETTO ED OGNI FUNZIONE

Gli oggetti d'uso possono essere di qualunque ma­teria: si può fare un armadio di vetro, un bicchiere di  legno,  un  cucchiaio  di plastica,  un lampadario  di paglia, una scarpa di gomma. Tutte queste cose, fatte in questo modo, così a caso o per fare una stranezza o per utilizzare una materia di cui si dispone, alla fine vanno anche bene lo stesso. Non avendo altro di me­glio possono  anche  essere  usate  così,  ma  certamente c’è una materia più adatta allo scopo;   per ogni uso si può trovare la materia più giusta e cioè quella materia che  partecipi   alla  funzionalità  dell'oggetto  che  viene progettato.

E’ sbagliato produrre un "bicchiere di legno perché conserva l'odore di ciò che ha contenuto; un lampadario di paglia  fa   poca   luce.

Quando l'industria affrontò il pro­blema della produzione di oggetti per la casa fatti di plastica, produsse una certa tazzina  di bakelite  (una delle prime materie plastiche) che si dimostrò un errore colossale indotto da una politica industriale tesa  solo a far qualcosa di nuovo a un prezzo più basso per vincere la con­correnza. Questa tazza di bachelite aveva la forma di una comune tazzina ma, aveva un colore non adatto a quel uso (blu di cobalto) e soprattutto  aveva una qualità tutta  sua: quando un liquido  caldo la riempiva, emanava un odore di fenolo, con la conseguenza che si beveva “caffè al fenolo”. Ben presto queste tazzine furono tolte dal commercio.

Questo è un uso sbagliato di una materia.

Un buon uso dei materiali si ha, quando si progetta una pattumiera di plastica leggera e lavabile.

Un metodo progettuale corretto non si considera soltanto il lato estetico o strano ma anche la scelta di una materia giusta secondo la funzione!

II designer costruisce i suoi oggetti con un simile tipo di regola estetica, solo che la coerenza formale è data, per esempio: dalla rotazione di una forma basilare in uno spa­zio sferico, o da una caratteristica formale che nasce da uno strumento, o da altre regole che si trovano durante l'analisi delle componenti del problema da risolvere. Si potrebbe dire che l'estetica del designer è più vicina a quella di un ingegnere nella progettazione di un ponte.

 

si trovano durante l'analisi delle componenti del problema da risolvere. Si potrebbe dire che l'estetica del designer è più vicina a quella di un ingegnere nella progettazione di un ponte.

 

L’ANEDDOTO:

« C'era una volta un sellaio che fabbricava delle selle comodissime e pratiche; voleva fare però delle selle che fossero anche moderne. È così andò per consiglio da un professore artista; questi gli spiegò i principi dell’artigianato artistico. Seguendo le sue istru­zioni, il mastro sellaio tentò di fabbricare una sella perfetta, ma il risultato fu una sella identica a quella che faceva prima. Il professore gli rimproverò la mancanza di fantasia, fece fare ai suoi allievi dei progetti di selle e ne disegnò alcune egli stesso. Quando il sellaio vide i progetti, si rallegrò e disse al rofessore:
" Signor professore, se ignorassi come si va a cavallo, le proprietà della pelle e il mio mestiere, avrei anch'io una tantasia simile alla vostra!"».       

dal libro di jan mukarovsky, La funzione, la norma e il valore estetico come fatti sociali