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ISTITUTO STATALE D’ARTE – POTENZA
CORSO DI GEOMETRIA DESCRITTIVA PROF. LUIGI ALBANO
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L'INGRANDIMENTO PROSPETTICO Le immagini dello spazio tridimensionale sono funzione della posizione occupata dal quadro, dal centro della proiezione e dall'oggetto. Nelle immagini definite "prospettive" il quadro è sempre interposto tra centro della proiezione ed oggetto. Conseguenza di questa condizione spaziale è che l'immagine ottenuta è sempre più piccola dell'oggetto che essa rappresenta. Nell'ingrandimento prospettico è l'oggetto ad essere interposto tra centro di proiezione e quadro e, conseguentemente, l'immagine è ovviamente più grande dell'oggetto che essa rappresenta. Quanto descritto si verifica ed quindi, ciò che avviene . In questo caso, infatti, il fotogramma - oggetto della proiezione - è interposto tra la lampada - centro di proiezione - e lo schermo - quadro. Risulta evidente che nessuna variazione interviene nel metodo per determinare l'immagine in quanto essa continua ad essere sempre il prodotto delle due operazioni della geometria descrittiva: proiezione e sezione.
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Di seguito si riportano tutte le operazioni grafiche necessarie alla determinazione di un'immagine prospettica. Nell'esempio si è imposta la direzione del quadro e quindi le immagini dei tre assi del triedro. Imponendo infatti le direzioni di questi ultimi è possibile predeterminare, con buana approssimazione, il risultato dell'operazione geometrica e quindi ottenere un'immagine prospettica che soddisfi le aspettative. Essendo il metodo grafico univoco si invitano gli allievi a descrivere, per ogni fase l'operazione geometrica eseguita ed il significato spaziale.
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